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La certificazione delle chat WhatsApp nel processo civile italiano: una guida pratica

Aggiornamento: 30 giu

Nell'era digitale, le comunicazioni tramite piattaforme di messaggistica istantanea come WhatsApp hanno assunto un ruolo sempre più importante nella vita quotidiana, divenendo spesso il mezzo preferito per scambiare informazioni anche in contesti professionali. Di conseguenza, non stupisce che la questione della valore probatorio delle chat WhatsApp sia diventata di crescente interesse anche nell'ambito del processo civile italiano.

Ammissibilità delle chat WhatsApp come prova

La giurisprudenza italiana ha ormai ampiamente riconosciuto l'ammissibilità delle chat WhatsApp come mezzo di prova nel processo civile. La Cassazione, con la sentenza n. 49016 del 2017, ha statuito che le conversazioni WhatsApp, in quanto riconducibili a "documenti informatici", possono essere legittimamente prodotte in giudizio, purché vengano estratte nel rispetto dei requisiti minimi di autenticità e integrità.

Come estrarre le chat WhatsApp in modo forense

Per garantire l'ammissibilità delle chat WhatsApp in giudizio, è fondamentale che la loro estrazione avvenga in modo forense, ovvero seguendo un processo rigoroso che ne preservi l'autenticità e l'integrità. In tal senso, è consigliabile affidarsi a un consulente tecnico informatico forense esperto nella materia.

Esistono diverse modalità per estrarre le chat WhatsApp in modo forense:

  • Estrazione diretta dallo smartphone: questa modalità è possibile se il dispositivo è ancora a disposizione della parte e non è stato sottoposto a reset o ripristino. L'estrazione avviene mediante l'utilizzo di software specifici che creano una copia forense del contenuto della memoria del telefono.

  • Estrazione dal backup cloud: se è stato attivato il backup su cloud di WhatsApp, è possibile estrarre le chat dalla copia di backup salvata sui server di WhatsApp. Tuttavia, è importante sottolineare che questa modalità potrebbe non garantire la completa integrità dei dati, in quanto il processo di backup e compressione potrebbe alterare alcuni elementi delle conversazioni.

  • Acquisizione mediante rogatoria internazionale: nel caso in cui le chat WhatsApp siano contenute in un dispositivo ubicato all'estero, è possibile richiederne l'acquisizione mediante rogatoria internazionale. Si tratta di una procedura complessa e onerosa che richiede la collaborazione delle autorità giudiziarie estere.

Valore probatorio delle chat WhatsApp estratte in modo forense

Le chat WhatsApp estratte in modo forense assumono il valore di documenti informatici e, in quanto tali, sono sottoposte al regime probatorio previsto dall'articolo 270 del Codice di procedura civile. Ciò significa che il giudice può liberamente valutarle, attribuendo loro il pieno valore probatorio se non vengono contestate dalla parte contro la quale sono prodotte.

Tuttavia, è importante precisare che il valore probatorio delle chat WhatsApp non è assoluto e può essere sottoposto a critica da parte del giudice. Ad esempio, il giudice potrebbe ritenere le chat inaffidabili se emergono dubbi sulla loro integrità o se il loro contenuto risulta contraddittorio con altre prove acquisite in giudizio.

Conclusioni

Le chat WhatsApp possono rappresentare una prova preziosa nel processo civile italiano, a condizione che vengano estratte in modo forense e che il loro valore probatorio sia correttamente valutato dal giudice. È quindi fondamentale che le parti in causa si avvalgano di un'adeguata assistenza di un informatico forense, per garantire la corretta acquisizione e produzione in giudizio di tali conversazioni.

Riferimenti:

  • Cassazione, sentenza n. 49016 del 2017

  • Codice di procedura civile, artt. 269-270


 Yuri Lucarini Informatico Forense - Indagini Digitali Forensi



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